Sono di ieri due notizie sul momento drammatico edile, che dura ormai da sei lunghi anni: gli edili in piazza per urlare la loro disperazione che trovano finalmente spazio sul TG1 delle 13:30 in un servizio di Alessandra Azzolini ed Il Sole24Ore che lancia l'allarme povertà tra i professionisti del settore ed in particolare i geometri (ma anche geologi, periti, architetti e ingegneri) con un pezzo di Federica Micardi.

Sono anni che lo diciamo e che tutti, tranne i nostri governanti che si sono succeduti dal 2009 ad oggi, lo vedono: le gru sono ferme, i cantieri sono abbandonati al degrado, le case non si vendono, le imprese di settore (non solo quelle piuttosto improvvisate sorte durante l'euforia delle costruzioni degli anni 2001-2007) che hanno portato i libri in tribunale sono centinaia e centinaia ogni anno, i professionisti che "restituiscono il timbro" ai propri ordini professionali provinciali a decine, 800 mila i posti di lavoro perduti.

Sarà per la concomitanza con il dibattito sul job act ma ora, finalmente, qualcuno di autorevole da voce a tutto questo. 

Il Calendario del Geometra ritiene che non è, o non è solo, con il job act che si creano i posti di lavoro del nostro settore ma con lo sblocco di tre determinanti fattori: 1. Sblocco cantieri pubblici tramite modifica delle regole del patto di stabilità interno sugli investimenti delle P.A.
2. Obbligare, con idonei meccanismi, le banche a dare mutui per l'acquisto di immobili con minori vincoli rispetto agli attuali. 
3. Ridurre la tassazione sugli immobili e proseguire gli incentivi fiscali a chi investe in riqualificazioni antisismiche ed energetiche degli stessi.